Banda o Orchestra di Fiati!

di Francesco Cardaropoli

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La “banda musicale” è un complesso orchestrale formato da strumenti a fiato e percussioni. (in alcune bande vi è anche l’aggiunta di strumenti ad arco quali contrabbassi a corda e violoncelli).

È necessario però fare chiarezza su alcune terminologie usate che indicano in sostanza la stessa cosa: Orchestre D’harmonie (Francia),  Concert    Band –Simphonic, Marcing, (Inghilterra e Stati Uniti) Harmoniemusic (Germania), Banda , Orchestra di Fiati (Italia).

La banda per secoli è stata in stretto contatto con la musica militare, ma nel corso del suo lungo sviluppo la sua destinazione, oltre quella militare, è stata quella di tipo civile - religioso (feste patronali, funerali, tornei, ecc…). Essa, prima dell’avvento della radio e della televisione, era l’unico mezzo di diffusione della cultura musicale. Ogni banda musicale ha una sua storia, una sua tradizione e ogni musicista che ne fa parte è orgoglioso di appartenervi.

Nel centro – sud la tradizione bandistica è ancora viva. Sono presenti le “bande da giro” chiamate così perché girano nei vari paesi tra Pasqua e San Francesco. Il fascino straordinario della Banda è quello di sprigionare l’atmosfera della festa. Quando la banda sfila per le strade del paese non c’è finestra che resta chiusa, non c’è volto che non sprigiona sorriso, la gente si dimentica per un attimo dei problemi quotidiani e si fa trascinare nell’atmosfera di festa. Ecco perché la banda è l’unico mezzo che da gioia e piacere nel suo duplice aspetto: parata – concerto.

Un’orchestra con archi non può affrontare una parata per vari motivi. Ecco che alcuni hanno pensato di risolvere il problema “banda o orchestra di fiati” inserendo il nome di “orchestra di fiati” alla banda che esegue solo il concerto perché si è convinti che col termine “orchestra” si indichi qualcosa di qualitativamente superiore.

A questo punto bisogna chiedersi: una pessima orchestra (e c’è ne sono tante) la chiamiamo banda?

Mentre la banda tradizionale esegue solo musiche trascritte (a detta di alcuni che non conoscono la realtà bandistica del sud; molte sono le bande che eseguono musiche originali scritte a posta per l’organico tradizionale), l’orchestra di fiati esegue “musica originale” (anche questo non è vero, molte orchestre di fiati eseguono trascrizioni varie).

Si può dire senz’altro che mentre la “banda tradizionale” esegue principalmente musica trascritta, l’orchestra di fiati esegue in gran parte musica originale.

Le eccezioni esistono sempre, infatti alcune bande eseguono solo musica trascritta come alcune orchestre di fiati eseguono solo musica originale:

il sottoscritto, anche se vive ed opera nel cuore delle bande tradizionali,

ha costituito un’orchestra di fiati “Orchestra salernitana di Fiati” dir. F. Cardaropoli (1969), dove si esegue solo musica originale x banda (Cardaropoli, Waignein, J.Van der Roost, Gould, De Haan, Smith, Bennett, Holst, J. O’ Reilly, Williams, e tanti altri autori italiani che scrivono a posta per orchestra di fiati che non cito per non far torto a nessuno). Può essere citato inoltre lo scambio culturale tenuto tra le Orchestre di Fiati dei Conservatori di Napoli – Foggia r.c. e Salerno il 12 aprile 2005 nella sala “Scarlatti” del Conservatorio San Pietro a Majella dove le tre orchestre (dirette rispettivamente da A. Sarcina, G. Ieie e F. Cardaropoli) unite tra loro hanno eseguito un programma tutto originale di autori come: Williams, Della Fonte, Cardaropoli, Buoncompagni, Creatore, Sarcina, J. O’Reilly. È proprio dai Conservatori che arriva un “messaggio nuovo”, infatti molti istituti italiani hanno un orchestra di fiati. (A Salerno L’Istituto Umberto I° che divenne  Sez. staccata del Conservatorio di Napoli e poi Conservatorio di Salerno nel 1981, aveva una banda gia negli anni 60 del secolo scorso, ma nell’archivio si ritrovano partiture datate 1896).

Diamo qui una spiegazione di “originale”: la musica originale è quella musica scritta e pensata a posta per un organico prestabilito. Le opere di autori famosi (Verdi, Puccini, Rossini,) sono musiche scritte per orchestra e voci e non per banda. Quindi chiunque capisce che queste musiche anche se ben eseguite, saranno sempre una copia di quelle originali trascritte per banda, mentre la musica originale x banda è pensata per  quell’organico, quindi originale, dove si andrà a sfruttare tutti gli aspetti peculiari dell’organico.

Molti opinionisti che scrivono articoli, “denunciano” che la banda del sud (da giro) esegue un programma non originale, scritto per altri eventi musicali e non per banda.

Quando si tratta di banda “tradizionale” (molti sono contro alle nostre origini), tutto quello che si esegue non va bene. Ma forse le “colonne sonore” di film famosi sono state scritte per banda!!! (molte bande, forse troppe, eseguono questo genere di musica nei concerti), oppure le tante orchestrazioni di canzoni (The Bleates, Modugno, Carosone, ecc…) non sono state concepite per voce e altro organico?

La banda è forse l’unica formazione musicale che può eseguire ogni genere di musica, quindi, ogni banda deve eseguire ciò che è più vicina alle proprie possibilità, ovviamente affrontando un po’ vari generi in voga (dalla musica classica alla musica originale), così da rendere anche più interessante e formativo la presenza oggi della banda, che ricordiamo, nata per altre destinazioni.

Non tutte le bande possono eseguire musica Jazz, infatti bisogna studiare questo genere musicale che a noi non ci appartiene, mentre se un musicista nasce a “New Orleans” non ha bisogno di farlo. Ecco perché le bande del sud anche se eseguono le trascrizioni di musica classica di opere abbastanza impegnative, non hanno difficoltà ad eseguirle (in alcuni casi non si va neppure a provare il brano), mentre troverebbero qualche difficoltà su altri generi musicali, in quanto le bande di queste zone eseguono sempre le stesse musiche per intere generazioni.

La banda è il vivaio dei Conservatori, senza di essa molte classi di strumento a fiato “chiuderebbero”; Infatti molti giovani d’estate vanno in banda per guadagnare qualche cosa e d’inverno frequentano il Conservatorio. Al sud, infatti, verso Maggio i Conservatori si incominciano a spopolare, per tornare a pieno ritmo a novembre.

Le bande del sud fin quanto hanno avuto i grandi maestri compositori (Abbate, Piantoni, Orsomando, Marchesiello, Alise, ecc..) hanno sempre avuto in repertorio musiche scritte a posta per banda (non è questa musica originale?). Questi autori oltre a scrivere grandi marce x banda hanno composto anche brani da concerto: Ernesto Abbate ha composto “La sagra dei Fiori” (ne cito solo una per autore per questione di spazio), Piantoni “I Mietitori”, F. Marchesiello “Il verde Liri”, G. Orsomando “ La Caccia ”, V. Alise “Notti nel Sahara”. Tanti esempi si potrebbero ancora fare: da Gatti, Vessella, Caravaglios, a Ponchielli, Della Giacoma, Zandonai, (e molti altri ancora) si sono sempre interessati alla banda. Altri compositori hanno scritto per organico di strumenti a fiati e percussioni come: Hindemith (Sinfonia in Sib per concert band), Schoenberg variazioni op. 43 for band, Korsakov concerto x Trombone e Banda, e tanti altri come: Respighi, Milhaud, Casella, Stravinkij, Sostakovic, Honnegger, Copland, Messiaen.

Il problema secondo me è quello che oggi pochi sono i maestri compositori di banda che dirigono e compongono come nel passato, e che da almeno un trentennio nessun compositore si è interessato più a comporre musiche originali per banda per organico di “banda tradizionale” (vale a dire quell’organico dove si prevedono i flicorni “banda vesselliana”), perché, visto che il programma che viene richiesto è sempre quello (è obsoleto) per colpa anche dei maestri che non propongono nuove musiche, il compositore di oggi preferisce comporre per altri organici, in quanto non trova spazio per far conoscere la sua musica. (Ecco perché anche le case editrici stentano ad entrare nel mercato del sud Italia).

Questo è successo anche per la composizione di marce x banda. Molti sono i compositori oggi (veritieri e non) che compongono marce, ma il livello medio è alquanto basso. Oggi si compongono “marcette” di discutibile valore artistico e musicale, ma vengono composte solo per “fattori economici”. Questo aspetto ha rovinato le bande del sud (sia dal punto di vista “esecutivo” che “compositivo”), infatti mentre al nord si fa musica per il solo scopo di stare insieme (dove non vi è fretta di preparare una stagione artistica di oltre 100 concerti), così da curare bene intonazione, espressione, bilanciamento, repertorio, e quant’altro, al sud lo scopo principale è quello “economico”, con solo una settimana di prove (per chi oggi la riesce a fare) con oltre 30 brani di musiche in repertorio anche abbastanza impegnativi (Quadri di un Esposizione, Pini di Roma, V° sinfonia di Beethoven e Ciaikovski, I Preludi di Listz, Overture 1812, Traviata, Tosca, Rigoletto, Turandot, Cenerentola, Manon Lescaut, Trovatore, Bohème, ecc…), ma in sostanza sempre le stesse musiche, senza un “rinnovo” del repertorio. Invece al Nord (ma possiamo dire non solo al Nord) un concerto viene preparato nei minimi dettagli alcuni mesi prima dell’esecuzione. Nel successivo concerto, tra l’altro, verranno sempre introdotti brani “nuovi”.

Nel passato ogni banda provava per circa tre mesi (nel periodo invernale), in quanto la maggioranza degli strumentisti era del posto, oggi si cerca a volte di non provare o provare il meno possibile perché più del 50% degli strumentisti sono di altre zone. Tolto alcune bande di alto valore artistico e musicale (che comunque lavorano molto e possono così affinare meglio il repertorio direttamente sulle piazze), altre purtroppo sono di livello inferiore (perché lavorano poco e non c’è la concezione di provare prima di un concerto). 

Non son tutte rose e fiori, anche al nord esistono bande minori, forse più del sud (essendo di numero superiori).

Non tutte le bande del centro - nord sono come quelle di: Soncino, Samassi, Gazzaniga, Horchestre d’Armonie du Val d’Aoste, Orchestra di Fiati della Valtellina (OFV), ed altre (mi scuso se non cito altre di buon valore artistico musicale per ragioni di spazio) così come quelle del sud non sono tutte come: Bracigliano, Lecce, Conversano, Francavilla, Noicattaro, Chieti, Bivongi, Acireale, Ciminna, ecc.. (idem x quelle del sud non cito altre).

Chi ha seguito la trasmissione di Rete 4 della “domenica del villaggio”, ha potuto constatare che le bande migliori che hanno partecipato sono state senza dubbio quelle del sud.

Non bisogna dimenticare che molte di queste bande hanno una scuola musicale propria dove è possibile avere nell’organico 10 trombe, 8 sax e 4 clarinetti, dove non è possibile escludere nessuno, ma si cerca di far “integrare” il giovane musicista nel gruppo. In questi casi è difficile avere un buon bilanciamento, ma soprattutto una buona intonazione. Per queste bande, soprattutto amatoriali nel vero senso della parola, va fatto un discorso a parte.

Col passare del tempo al nord vi è stato un “rinnovamento” dal punto di vista del repertorio, organico, mentalità, e quant’altro, mentre al sud non vi è l’ombra di nessun “cambiamento” (per fortuna che almeno si parli, forse qualche cosa cambierà!!!).

Al nord poi è da qualche anno che si svolgono concorsi internazionali per banda (alcuni veramente di alto valore artistico). In queste interessanti manifestazioni, (dove ci si può confrontare e stare insieme al sud sono quasi del tutto inesistenti), vi partecipano formazioni bandistiche di tutto rispetto; Purtroppo le bande migliori del sud non partecipano a queste manifestazioni. Un esempio su tutti: nel 1996 sono stato ad insegnare al Conservatorio di Musica “P.L. da Palestrina” di Cagliari, alcuni miei allievi che suonavano con la banda di Samassi, si autotassavano per partecipare al concorso “Flicorno d’Oro” di Riva del Garda. Queste sono senz’altro esperienze formative di grande valore artistico - musicali.

Al nord partecipano ai concorsi le migliori bande esistenti, mentre al sud le migliori bande sono occupate per le “feste patronali”.

È da qualche tempo che partecipano dal sud bande minori. Queste bande minori, rispetto alla “banda da giro”, lavora tutto l’anno in processioni anche d’inverno, mentre la banda da giro va in “letargo” da ottobre a marzo.

Nel passato le più grandi bande del sud partecipavano ai concorsi bandistici anche all’estero. È il caso della Banda di “Chieti” primo premio nel Concorso Nazionale di Trieste del 1935 e trionfali successi in America, Germania, ecc.., “Castellana Grotte” medaglia d’oro al Concorso di Bologna nel 1929, per non parlare dei successi anche all’estero delle grandi bande di Squinzano, Gioia del Colle, Conversano, ed altre, dirette da illustri direttori d’orchestra (G.Abbate, Patanè, ed altri) con esecutori di alto livello artistico, uno su tutti Severino Gazzelloni. Oggi succede pressappoco tutto quello che succedeva allora: grandi maestri direttori d’orchestra dirigono le bande del sud come Marvulli, Samale ed altri ancora, con la presenza di grandi strumentisti anche di “Enti Lirici”.

Ma allora che cosa non funziona?

Bisogna dire che le grandi “bande da giro” erano poche e le feste erano tante. Poi esistevano altre formazioni di “bande da giro” che giravano anche loro, ma riconosciute come bande minori.

Oggi, tutte le bande si classificano grandi bande, infatti essendo diminuito i concerti, o si creano realtà nuove di grande spessore, come Bracigliano, Noicattaro, ecc… che erano riconosciute bande minori  (le bande pugliesi di un certo “nome” artistico erano considerate le grandi bande), o si cerca comunque di suonare nei concerti pubblici con formazioni bandistiche di discutibile valore artistico e musicale. (Es: una squadra di calcio non può nascere solo su alcuni grandi elementi, ne abbiamo tanti di esempi dove Presidenti avendo comprato i migliori attaccanti esistenti al mondo, non riescono a raggiungere i risultati prefissi). Oggi, diversamente dal passato, si prova molto meno (almeno nelle bande da giro). Le prove servono a tutti, sia ai bravi che ai meno bravi.

Alcune di queste bande del sud sono orchestre di fiati di nome, poche anche di fatto. C’è l’usanza non più di chiamarsi banda musicale Città di…., ma Orchestra di Fiati Città di ………Non si deve pensare che sostituendo Banda con Orchestra il livello di essa può crescere, anche perché non essendoci regole tutte le bande in breve tempo si chiameranno “orchestra di fiati”.

Sappiamo che in Italia l’occhio vuole la sua parte: “orchestra” può valere più di “banda” agli occhi (e non alle orecchie) di “incompetenti”, così pure un direttore di cognome estero fa più breccia di uno col cognome italiano (vedi Teatro alla Scala di Milano, nella prossima stagione artistica sul podio vi saliranno tutti direttori stranieri. Mi rifaccio all’articolo apparso sul sito dell’Unams a luglio 2005: ma non ci saranno pur bravi direttori in Italia?

Così anche un direttore locale non può trovare spazio nella banda del paese perché meglio uno di fuori provincia o regione anche se meno bravo. Gli esempi sono tanti!!!!!

Per riportarci al tema dell’articolo “Banda o Orchestra di Fiati”, io penso che ogni formazione musicale deve eseguire un proprio programma in base al proprio organico a disposizione (vedi la Banda di Moltrasio (Co) diretta da un bravo direttore M° Armando Saldarini). Non si può pensare di far eseguire marce x banda o brani originali dove primeggiano i flicorni a bande o orchestre di fiati dove la presenza di essi non esiste, e allo stesso tempo non si può pensare di eseguire musiche scritte con un determinato organico (simphonic band) alle bande da giro in quanto l’organico è diverso.

È pur vero che troppe persone nell’ambiente bandistico vanno a sindacare cosa deve o non deve suonare una banda, affidandosi al giudizio di personaggi che si basano sulle loro limitate conoscenze.

La banda tradizionale fa parte delle nostre radici, quindi non va “sostituita”.  (“Hegel” diceva che la storia è un eterno divenire e proprio come un cerchio si va a finire sempre al punto di partenza).

Se gli americani avessero avuto l’organico vesselliano, siamone certi che tutti avrebbero accolto favorevolmente tale organico, specie noi italiani che forse guardiamo troppo ad altre nazioni (non solo in ambito musicale) senza ricordarci che l’Italia per secoli ha dominato il panorama musicale internazionale (forse ci dobbiamo chiedere cosa è successo nel frattempo!!!) .

È bene, come gia detto, guardare cosa fanno gli altri (senza rimanere troppo alla finestra), ma è pur vero che ogni nazione conserva gelosamente le proprie tradizione (chi c’è le ha… paesi giovani non hanno tradizioni e devono inventarsi qualche cosa), noi che di tradizioni ne abbiamo tante, dobbiamo sempre rifarci agli altri!

Sicuramente si deve cambiare mentalità (eliminare le cose che non vanno) e guardare anche con occhio critico che cosa succede nel mondo, unendo ad un programma di musiche trascritte ( ricordiamoci che anche le orchestre eseguono musiche trascritte, un esempio su tutti i “Quadri di un Esposizione di Mussorgsky, musica x solo pianoforte, orchestrata da Ravel), anche brani di musiche originali, sia queste in voga oggi, che quelle originali per banda italiana da rivalutare e scritte a posta per l’organico tradizionale (anch’esse musiche senza dubbio originalissime).

D'altronde, alcune composizioni di J.Van der Roost (e non solo) sono strate trascritte ed eseguite da Orchestre sinfoniche, non credo che in questo caso si sia aperta una “disputa”. Così negli USA musica x orchestra viene trascritta senza problemi per banda e viceversa.

Questo succede perché c’è una mentalità diversa: “ogni buona musica si può eseguire con ogni tipo di organico” perché considerata “musica viva”,  non inferiore ad altra musica.

Si può cercare di convincere ad interessarsi della banda, tra l’altro come è accaduto in America e Giappone, i gradi compositori del momento, così da dare lustro all’organico bandistico che in altri paesi è considerato alla pari di altri organici esistenti. Si può inoltre organizzare concorsi internazionali di composizione x banda, che durano nel tempo, così da costringere compositori a scrivere x banda (purtroppo spesso per “fattori commerciali” i compositori devono scrivere pezzi in un certo stile, come accade x il Festival della canzone Italiana di San Remo).

Il livello dei musicisti (oggi tutti diplomati presso i Conservatori) è lievitato molto, meno quello del Direttore d’Orchestra il quale spesso è uno strumentista che farà pratica sulle spalle dei propri esecutori, (come accadeva nel passato per i direttori meno bravi), il quale, non avendo una preparazione adatta, non può studiare a fondo nei minimi dettagli la partitura (dominio della rappresentazione mentale) per poi realizzarla. Innanzitutto il direttore deve saper familiarizzare con: forma, stile, struttura, linguaggio, armonia usata, interpretazione, conoscenza approfondita degli strumenti, conoscenza del repertorio, lavoro questo di grande responsabilità ed impegno. Purtroppo, almeno nelle bande da giro, il direttore è scelto dal proprietario e quindi, anche se “scadente” (per questioni economiche), non può essere sostituito. Quindi si viene a verificare che chi se lo può permettere, contratta un buon direttore, oppure succede che dirige chi ha più conoscenza (non di direzione) presso i “comitati festa”,  (un Muti potrebbe essere un direttore sconosciuto).   

Se un direttore bravo dirige un orchestra mediocre egli può elevare il livello dell’esecuzione mentre una buona orchestra non può elevare il livello del direttore mediocre, il quale finirà in breve tempo col deprimerla. 

Lo Stato in altri paesi sostiene molto l’educazione della musica, avviando lo studio in tenera età, favorendo un percorso formativo senza interruzioni, fino alle Università dove tutte hanno più di un orchestra e dove dirige un direttore che ha “le carte in regola”.

È un procedimento questo che in Italia stenta a decollare. Nella scuola di ogni ordine e grado succede questo: “se non hai il diploma non puoi insegnare” (escluso le Università e i Conservatori dove si va ad insegnare tramite “titoli artistici”. Mi fermo qui, non voglio aprire altre parentesi…). Allora mi chiedo, visto che abbiamo constatato che il livello degli strumentisti è cresciuto anche perché oggi tutti studiano, perché chi dirige non deve avere anche lui un diploma? (non è detto che chi è diplomato è più bravo a dirigere, ma almeno ha acquisito un minimo di “infarinatura” di armonia, direzione, strumentazione. Abbiamo visto che nel passato il direttore era un compositore che conosceva a fondo la materia, anche se alcuni non erano diplomati).

Quindi è indispensabile, per non rimanere in una fase di stallo, guardare che succede nel Mondo (forse basterebbe non andare così lontano, ma a “kerkrade”), per rimanere al passo coi tempi e sfruttare l’organico che si ha a disposizione per eseguire musiche adatte a tale organico con direttori preparati nel loro difficile ruolo.

In conclusione parlare di “Banda o Orchestra di Fiati” non è senz’altro semplice in quanto diverse sono le realtà socio – culturali, ma la soluzione del problema potrebbe essere quella di guardare “oltre” e non chiudersi a riccio senza voler ascoltare o far finta di non ascoltare. Spesso manca l’umiltà che contraddistingue un buon musicista o forse è anche la “paura” di incamminarsi per un “nuovo sentiero” che non per forza deve essere tortuoso. Se esso non lo si percorre non sapremo mai se la scelta è stata giusta o meno e quando qualcuno lo farà, sarà sempre troppo tardi.

Purtroppo al Sud si parla sempre troppo di cose che non interessano (ecco perché ho dedicato a queste persone una mia marcia x banda dal titolo

“I Ciarlatani”).

Inoltre, penso, che un compositore deve scrivere per qualsiasi organico e non per organico prestabilito. Il sottoscritto ad esempio compone musica sia per organico Simphonic band, Casual band, ecc…sia per organico vesselliano). Lo testimoniano le marce x banda: “Raduno Bandistico”, “Banda Musicale”, “Meridione”, ma anche brani originali x banda come ad esempio: “The European Flag”, “Alla conquista del West”, “Nautilus”, “Premier Suite”, ecc…Mentre le marce citate sono state concepite per organico tradizionale, i brani originali sono stati tutti pensati per organico Simphonic band (escluso la Prima Sinfonia in Mib Magg. Op. 12 di 1124 battute scritta per organico vesselliano).

Cito una frase di Angelo De Paola dal suo Trattato di Strumentazione per Banda edito Ricordi: “immaginiamo tutte le bande del mondo con lo stesso organico, che noia!” 

Ovviamente l’organico più richiesto nel mondo è quello di “simphonic band” e un compositore per editare un brano dovrà per forza maggiore comporre per quest’organico.

Oggi non esistono più case editrici che ti chiedono o sono disposte a pubblicare un brano per organico tradizionale. È per questo motivo che giovani direttori non conoscendo questo “grande patrimonio musicale italiano”, dirigono brani di autori stranieri più facili da reperire attraverso i mezzi informatici.   

Un’altra nota dolente è quella che per ascoltare “musica classica” in Tv in Italia si debba aspettare “un nuovo giorno” (spesso non prima delle due di notte, quando va bene).

Inoltre, nei Teatri italiani si continua a replicare musica di autori dei secoli scorsi, mentre in altre nazioni i Teatri sono aperti anche a “nuove” iniziative musicali.

Settembre 2005