La situazione delle Bande del centro-sud dopo la “scomparsa” delle “bande da giro”

 di Francesco Cardaropoli

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Le “bande da giro”, dette così perché girano nei vari paesi dell’Italia del centro-sud nel periodo tra Pasqua e S. Francesco, oggi sono quasi del tutto “scomparse” in quanto solo qualche banda riesce ad esibirsi per almeno 5 mesi.

Le bande da giro di un tempo superavano abbondantemente i 5 mesi di concerti, ed è per questo motivo che erano tutte di un certo "livello", in quanto affinavano il loro repertorio sulle piazze.

Oggi le bande sono migliori rispetto al passato (tutti studiano), ma il livello si è ormai abbassato proprio perché i concerti sono diminuiti e non c’è la consapevolezza di fare una prova prima di una esecuzione. Quindi può capitare di fare pochi concerti tra maggio e giugno e andare a suonare a luglio su piazze importanti senza avere un buon bilanciamento, intonazione, e nel frattempo se la banda ha suonato poco, aver perso per strada anche buoni elementi che nel frattempo si sono trovati altre sistemazioni.

Un altro motivo importante è che i musicisti sono lievitati molto ma invece carenti i maestri direttori di banda. Infatti mentre nel passato i maestri erano quasi tutti sullo stesso piano, oggi vi sono grandi direttori d’orchestra (Samale, Marvulli, Garofalo, ecc…) che dirigono le bande e maestri che, non avendo intrapreso gli studi "direttoriali", faticano ad imporsi. (vedi articolo di Gioacchino Ligonzo: Testamento morale, atto di accusa).

Gli anni ’90 (1990) sono anni tragici per i grandi direttori di banda e per le bande da giro del centro-sud. Moriranno maestri come: Ligonzo, Marmino, Centofanti, Miglietta, Lufrano, Chielli, e i grandi “nomi” di banda incominciarono da questo periodo a perdere prestigio, prima perché avendo giovani maestri i proprietari potevano risparmiare sull’organico della banda senza avere una grande pressione dai giovani direttori, ma soprattutto perché il 1993 è stato l’anno detto “della crisi italiana”. Infatti è in quest’anno che vengono alla luce le inchieste di “mani pulite” e l’Italia pare fermarsi completamente. I comitati cercano di contattare non più due bande a serata (il famoso concertone), ma ne contattano solo una per una sola giornata.

Ecco che prima vi era solo la presenza della banda anche in più giornate, ora la banda suonerà solo il giorno della festa da accompagnare la statua del Santo in ore e ore di processione (lavoro questo affidato prima ad una bandicina di 20 elementi) e a fine processione deve suonare sul palco fino a notte inoltrata.

Da questo momento in poi, anche alcuni comuni che in precedenza davano "sostegno" alle bande, per mancanza di soldi decidono di non "aiutare" più le bande.

Oggi non si può parlare più di “banda da giro” ma di bande che si organizzano e partono per un servizio che può durare anche dai 10 ai 15 giorni, (a volte si va ad affrontare anche viaggi lunghi per una sola esibizione), ma poi si ritorna a casa per ripartire di nuovo dopo alcuni giorni. La crisi, i Maestri giovani, la mancanza di sostegno, la mancanza di feste (ricordiamo che una banda più suonava e più si poteva ascoltare, questa era la forza della banda di quegli anni), fattori questi (non solo) che fanno “decadere” la banda da giro.

Bisogna spiegare però ai non addetti ai lavori che le  bande di oggi provano solo qualche settimana prima di Pasqua e poi non riprovano più, diversamente dal passato che provavano un intero inverno freddo per poi partire in primavera. 

Al nord ci sono bande che provano anche 6 mesi prima di esibirsi in un concerto pubblico. Questo al sud non è concepibile, in quanto si crede forse poco al lavoro di gruppo.

Oggi ci sono molti addetti ai lavori che scrivono contro le bande del sud perché sono bande estranee ad ogni forma di rinnovamento, pensando che il rinnovamento è eseguire la “musica originale x banda” senza pensare che al sud la musica originale x banda è sempre esistita (Sagra dei Fiori di Abbate, I Mietitori di Piantoni, il Verde Liri di Marchesiello, ecc…), ma i comitati festa, essendo comitati dove fanno parte in maggioranza persone anziane, preferiscono ascoltare le Opere Liriche dei grandi autori ed è per questo che bisogna suonare questo genere di musica.

Possiamo fare un esempio: nei teatri italiani si replicano le opere di Verdi, Puccini, Rossini, ecc… se si vuol sostituire questa musica con altra, la gente non pagherebbe più per andare ad ascoltare il concerto in teatro. Chi scrive non è contro il “rinnovamento” anzi non comporrebbe musica “originale per banda”, ma vuol far capire che accanirsi contro realtà che ci sono è che per fortuna continuano ad esserci, non è sempre una cosa piacevole, anche perché per capire quanto detto bisogna vivere da dentro tali esperienze. Si “critica” senza licenza anche perché in questi ambienti fanno parte solo musicisti del sud e quindi queste persone che vorrebbero entrare anche loro a farne parte, non hanno la possibilità per farlo. Non bisogna dimenticare che il vivaio dei Conservatori del sud è la banda (basta ricordare che al Conservatorio di Musica di Salerno ci sono 8 cattedre di Tromba e Trombone, 7 di clarinetto, 6 di Sax, 5 di percussioni, ecc…), con la scomparsa anche della banda attuale (gia non c’è più la “banda da giro”) si pregiudicherebbe anche la scomparsa dei Conservatori di musica. 

Ho ascoltato in vari convegni alcune persone note che affermavano che una qualsiasi banda del Nord è superiore alla migliore banda del sud. Tutti gli italiani almeno una volta hanno visto il programma televisivo “la domenica del villaggio” su Rete4 (Mediaset), le migliori bande partecipanti al programma sono state quelle del sud.

Poi se continuiamo dicendo che le bande del sud eseguono opere come: Boheme, Turandot, Traviata, Lucia di Lammermoor, Barbiere di Siviglia, Aida, Trovatore, Tosca, Rigoletto, V Sinfonia di Beethoven, IV – V – VI sinfonia di Ciaikovsky, I Pini di Roma, I Quadri di un Esposizione, Vetrate di Chiesa, Feste Romane, riviste sinfoniche come quella Rossiniana (Sinfonia del Barbiere di Siviglia, dell’italiana in Algeri, del Guglielmo Tell) o quella Stravinkiana ( La Sagra della Primavera, La Storia del Soldato, L’uccello di Fuoco), non si può comprendere come una qualsiasi banda del Nord potrebbe eseguire tali brani con poche prove. Ovviamente era più veritiero dire che al nord, visto che l’amministrazioni locali sono vicine alla banda, gli elementi si tassano loro stessi, lo stare insieme è un momento di crescita, ci sono delle ottime realtà (Gazzaniga, Soncino, ecc…), ma non è che tutte le bande del Nord sono a tale livello.

Bisogna dire che anche al sud è possibile che si formino delle orchestre di fiati per un concerto improvvisato (con poche prove) con un programma tutto originale per banda: dalle suite di Holst ai brani di Van der Roost come è avvenuto nel concerto dell’orchestra di Fiati del Conservatorio di Musica di Salerno tenuto a Salerno il 18/01/2004 dove il M° Fulvio Creux ha diretto l’Orchestra di Fiati del Conservatorio, e come solista si è esibito Steven Mead formata da tutti musicisti che suonano in bande locali (Salerno, Bracigliano, Giffoni, ecc…), il risultato, eccezionale! Oppure al Convegno “le formazioni musicali stabili” del 03/04/2004 dove hanno partecipato il M° Fulvio Creux, erano presenti il M° Billy della Banda della Polizia, il M° Barbagallo della Banda della Marina e il M° Ingrosso della Banda della Finanza molti maestri delle bande del sud, i direttori dei Conservatori di Napoli, Milano, il presidente dell’Asso Musica V. Manna, il presidente dell’AMBIMA C. Monguzzi, giornalisti, docenti dei vari Conservatori italiani, dove si è esibita l’orchestra di fiati Casertana formata per l’occasione e composta da tutti musicisti di bande da giro, apprezzata molto dai partecipanti, o come ad esempio L’ Orchestra Salernitana di Fiati diretta da F. Cardaropoli e P. Addesso dove il programma è tutto improntato sulla musica originale per banda. Quindi anche al Sud si possono creare orchestre di fiati che non hanno niente da invidiare a quelle del Nord, ma come detto in precedenza la realtà è diversa.  È inutile scrivere articoli contro la banda del sud senza conoscere i motivi e le esigenze del posto. I bravi strumentisti stanno al Nord così come risiedono anche al sud. Bisognerebbe sicuramente abbandonare l'idea delle poche prove e lavorare seriamente su formazioni più stabili da affinare così intonazione, bilanciamento e quant'altro.

Nessuno può negare che eseguendo sempre lo stesso programma di opere liriche (quindi musica trascritta), non vi è nessun momento di “crescita musicale” in quanto questo repertorio si tramanda da generazioni a generazioni. Ma non si può neppure negare che questa è la nostra tradizione e proprio perché tale deve essere difesa, ma si sbaglierà comunque se non si pensa di apportare qualche “rinnovamento”.

Sarebbe utile e stimolante eseguire un repertorio variato, dove la banda oltre a suonare musiche operistiche (scritte per coro e orchestra e non per banda), esegua anche musiche originali, più adatte perché scritte a posta per l’organico  bandistico, così da accontentare sia i comitati festa, sia la parte di pubblico giovanile presente, così da “rinnovare” anche il repertorio musicale.

 

Bracigliano 2003